Parliamo spessissimo di eye tracker, delle sue metriche e dei suoi vantaggi applicativi in diverse aree. Questo strumento è in continua evoluzione e Tobii, leader mondiale per la tecnologia eye tracker da oltre 20 anni, in un articolo intitolato “Our top 5 tech trends for 2023” ha provato a prevedere quali saranno le possibili nuove applicazioni ed i nuovi trend per l’anno 2023, affidandosi alle opinioni e all’esperienza di alcuni membri qualificati del team. Quali sono, quindi, le prospettive e le applicazioni dell’eye tracker per il 2023?
In questo articolo:
Prestazioni sportive
Uno dei primi settori in cui si prevedono grandi innovazioni è quello atletico e sportivo (lo avevamo previsto anche noi in questo articolo!). Già in passato, l’eye tracker è stato utilizzato in diverse discipline per monitorare la professional performance degli atleti (i.e. Roberts et al., 2016), ma anche per fare formazione e trasferire conoscenze (skill transfer), per cui i meno esperti possono osservare in tempo reale le strategie visive degli allenatori più esperti o degli atleti professionisti all’opera. L’ eye tracker può quindi innanzitutto migliorare le performance sportive aiutando a definire un preciso modello di performance sportiva “ottimale”.
In quest’ambito, la prima novità applicativa segnalata da Tobii è lo studio del “quiet eye” (occhio tranquillo; Vickers, 2007). Ma in cosa consiste? Si parla di quiet eye nel momento in cui un atleta esegue una fissazione finale prolungata prima e durante l’esecuzione di un lancio o di un colpo. Questo gli consentirebbe di raccogliere informazioni rilevanti per eseguire il movimento successivo, concentrandosi ed eliminando le distrazioni.
Nonostante questo meccanismo sia molto conosciuto, molti aspetti del fenomeno non sono ancora stati indagati. In un recentissimo studio di Vincze e colleghi (2022) viene per la prima volta utilizzato l’eye tracker per lo studio del quiet eye nel ping pong.
Perché proprio il ping pong? Perché trattandosi di uno sport dinamico, che però viene svolto in uno spazio relativamente ristretto, informazioni visive rilevanti possono essere agevolmente raccolte nello spazio visivo che il giocatore ha di fronte a sé, permettendo una validità sperimentale piuttosto elevata.
Lo strumento può in questo caso stabilire se, prima di tirare un colpo, l’atleta ha una fissazione più prolungata sulla pallina e se questo può essere appunto associato a dei successivi colpi vincenti.
La ricerca in questione ha coinvolto la squadra nazionale giovanile rumena di ping pong. Nell’esperimento venivano esaminati gli effetti della fatica e dello stress che sono stati causati tramite un task tanto banale quanto efficace: l’allenatore lanciava le palline molto rapidamente e gli atleti dovevano restituirne correttamente il maggior numero possibile.
Per generare ancora più stress nei partecipanti, l’allenatore era stato istruito a dare a voce dei feedback molto negativi.
I dati raccolti mostrano che il quiet eye riusciva ad anticipare tutti i colpi di successo e che sia lo stress che la fatica hanno portato ad un quiet eye più breve e ad errori molto più frequenti nel momento in cui si andava a colpire la palla.
Tuttavia, anche sotto stress, il quiet eye restava comunque anticipatore dei colpi migliori.
Grazie a questa recentissima ricerca pionieristica, possiamo ben immaginare quanto possa essere interessante studiare il quiet eye nelle performance sportive, facendo in modo che molti più atleti siano in grado di raggiungere questo stato di concentrazione prima di colpi decisivi, anche se sottoposti ad elevate fonti di stress.
Sistemi di monitoraggio del conducente: un requisito per tutti i nuovi veicoli
A partire da luglio 2024, l’Unione Europea ha imposto di includere nei nuovi veicoli un sistema di monitoraggio del livello di stanchezza del conducente ed ecco che, già a partire dal 2023, Tobii identifica come nuova opportunità per i suoi prodotti il Tobii DMS (in cui DMS sta per “driver monitoring system”).
Le principali cause di incidenti stradali sono infatti da ricondursi all’errore umano, sia questo dovuto a sonnolenza, affaticamento o guida in stato di ebbrezza. Tobii DMS è un’applicazione per veicoli che è in grado di tracciare i movimenti oculari e fornire informazioni sullo stato del guidatore.
Grazie ad una fotocamera, infatti, è possibile verificare il punto di vista della persona, la posa della testa e quanto sono aperti i suoi occhi, individuando tempestivamente segnali di distrazione o, appunto, di sonnolenza. Il dispositivo sarà conseguentemente in grado di attivare sistemi di assistenza che eviteranno possibili incidenti.
Già nel 2018, uno studio di Xu e colleghi aveva proposto l’idea di utilizzare l’eye tracker per valutare l’affaticamento degli occhi del conducente. In questo studio, 10 partecipanti avevano effettuato una guida di prova della durata di 1-2 ore mentre indossavano il dispositivo ed i risultati avevano dimostrato l’elevato potenziale che questo approccio poteva avere nell’identificare i segnali di stanchezza.
Certo, allora il livello di applicabilità al di là di un mero contesto di ricerca era ancora basso. Non è sostenibile infatti chiedere ad ogni singolo guidatore di indossare un eye tracker mentre guida, per quanto poco invasivo questo strumento possa essere. Gli ultimi sviluppi di questa tecnologia ci permettono invece, in questo nuovo anno, di avere telecamere integrate nel veicolo e di superare anche questo impedimento, mantenendo tutti i vantaggi delle precedenti ricerche.
IA generativa
Negli ultimi tempi quasi tutti ci siamo divertiti almeno una volta con Chat GPT, acronimo di Generative Pretrained Transformer, un’intelligenza artificiale conversazionale in grado di generare delle risposte articolate alle nostre domande. Questo strumento utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico che sono in grado di fornire delle risposte complete e plausibili a una gamma infinita di tematiche. Non solo, la forza di Chat GPT sta nella capacità di emulare il linguaggio umano, generando dei testi indistinguibili da quelli scritti da una “penna umana”.
Questo è solo un esempio di come l’intelligenza artificiale generativa riesca a creare nuovi contenuti, accelerando in alcuni casi processi creativi e di ricerca. Questi software sono infatti in grado di creare contenuti del tutto inediti. Ovviamente questo tipo di tecnologie non sono scevre da discussioni riguardo ad esempio l’accuratezza dell’output, i diritti di copyright o l’annoso problema della possibilità per queste intelligenze di sostituirsi del tutto agli esseri umani per l’esecuzione di alcuni compiti.
Tobii, tuttavia, ne individua alcune che potrebbero essere di rilevante importanza anche per la tecnologia eye tracker, come ad esempio DALL-E, un modello di deep learning che genera immagini digitali a partire da descrizioni fatte in un linguaggio naturale, o ancora StyleGAN, una rete generativa avversaria (GAN) per la creazione di immagini ad alta qualità di volti e altri oggetti.
Trasparenza dei dati
Un altro elemento che sarà protagonista di questo nuovo anno è quello legato alla trasparenza dei dati. I dati sono infatti diventati la nuova merce di scambio ed i consumatori sono sempre più decisi a conoscere nei dettagli che tipo di uso i brand fanno, o possono fare, delle loro informazioni personali. Non solo, una potenziale fuga di dati potrebbe portare a conseguenze molto negative, come ad esempio furto di identità, di carte di credito o frode.
Le aziende sono quindi chiamate, anche dalle nuove normative europee ed in Italia dal Garante per la Protezione dei Dati Personali, ad essere più chiare sulle metodologie di impiego dei dati raccolti, a spiegare al consumatore tutti i processi di raccolta e di archiviazione e di possibili vantaggi ottenuti. Non solo, l’invito sarebbe quello di raccogliere solo dati strettamente necessari al legittimo scopo.
Questo si applica anche e soprattutto per quanto riguarda la tecnologia eye tracker e, più in generale, a tutti quei dispositivi in grado di raccogliere i dati biometrici dell’individuo. Ad esempio, tornando al punto 2, i guidatori potrebbero essere tentati di coprire le telecamere dei sistemi di monitoraggio montate sui loro veicoli. L’azienda fornitrice dovrà dunque impegnarsi attivamente ad attuare un comportamento di trasparenza in modo da gestire tutti i dati biometrici sensibili in modo sicuro.
Potenziare l’utilizzo su larga scala di tecnologie eye tracker
Nel corso degli anni, la tecnologia eye tracker ha migliorato sempre di più le proprie prestazioni, anche dal punto di vista dell’estetica. Lo strumento è sempre meno invasivo e leggero, consente di fare un elevato numero di rilevazioni, e ha un costo notevolmente contenuto rispetto ad altre strumentazioni.
Per citare il punto 3, l’impiego dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico è in grado di potenziare ancor di più l’accuratezza per il tracciamento oculare e il calcolo dell’attenzione. La previsione per il 2023, è che ci sarà un impiego sempre più diffuso di questa tecnologia in ambito aziendale, riducendo i costi ed aumentando la produttività.
Per riassumere, dunque, le sfide per questo 2023 per la tecnologia eye tracker prevedono un salto in avanti per gli atleti che vogliono migliorare le loro prestazioni; solide garanzie per la sicurezza stradale e rispetto delle direttive europee per quanto riguarda i sistemi di monitoraggio nei veicoli; nuovi impieghi per l’IA generativa; sicurezza e trasparenza per la raccolta dei dati biometrici; impiego di questa tecnologia nelle aziende, con costi ridotti.
Bibliografia
Roberts, C. M., Tabano, J. G., & Hunfalvay, M. (2016). Wearing eye tracking technology during batting practice: Assessing the experiences of professional baseball athletes. International Journal of Sports Science, 6(3), 125-132.
Vincze, A., & Jurchiș, R. (2022). Quiet Eye as a Mechanism for Table Tennis Performance under Fatigue and Complexity. Journal of Motor Behavior, 1-12.
Xu, J., Min, J., & Hu, J. (2018). Real‐time eye tracking for the assessment of driver fatigue. Healthcare technology letters, 5(2), 54-58.