Il celebre psicologo Maslow affermava che se tutto quello che hai è un martello, tutto ti sembrerà un chiodo da battere.
Questo software permette di registrare il movimento del mouse durante il suo utilizzo nell’ambito di un protocollo sperimentale o della libera esplorazione di un’interfaccia grafica, restituendo informazioni sulla posizione del mouse ed i relativi tempi di interazione rispetto alle aree di interesse.
I nostri sistemi permettono di restituire delle mappe d’interesse e rintracciare tutte le traiettorie percorse dal puntatore mediante una riproduzione in playback.
L’eye-tracking è una tecnologia che si avvale di un sistema di telecamere ad infrarossi che consente di osservare e tenere traccia dei movimenti delle pupille e di capire quindi dove queste siano dirette in un’immagine, in un video o in uno scenario reale. Per incrementare l’ecologia dei nostri esperimenti impieghiamo i Tobii Pro Glasses 2, occhiali maneggevoli e portatili che, a differenza delle strumentazioni classiche, ci liberano da vincoli posturali e dal setting in laboratorio.
Questo sistema è costituito da un dispositivo che rileva la quantità e la direzione della forza impressa sul dispositivo stesso durante un determinato compito, e da un software che, dopo aver codificato i segnali in ingresso, restituisce un feedback visivo a schermo. Mediante questo sistema è possibile effettuare un confronto in tempo reale tra il livello di forza ideale e quello realmente applicato. Il principio su cui si basa questo strumento è quello del bio-feedback.
PRAAT è uno strumento per l’analisi della prosodia, ovvero le componenti “acustiche” del linguaggio parlato (intonazione, durata, accento). Il software consente l’acquisizione, memorizzazione ed analisi del segnale verbale, e fornisce dati numerici con possibilità di valutazione oggettive delle caratteristiche vocali.
Tra le funzioni più importanti degli indici prosodici vi è quella paralinguistica, che consente la trasmissione di informazioni concernenti le emozioni e lo stato d’animo del parlante. Numerose ricerche hanno indagato le differenze esistenti nell’espressione vocale delle diverse emozioni ed hanno confermato l’importanza dei fattori prosodici come potente indicatore del livello di attivazione fisiologica.
fMRI sta per imaging tramite risonanza magnetica funzionale, una tecnica che permette di studiare l’attività del cervello “in vivo”, durante lo svolgimento di un determinato compito.
La fMRI consente di individuare le aree cerebrali che si attivano in risposta a specifici stimoli, grazie alla capacità di misurare i cambiamenti di ossigenazione dell’emoglobina che affluisce ad una determinata area cerebrale o regione di interesse quando esposti ad un determinato stimolo.
La caratteristica principale di questa tecnica è un’elevata ed accurata risoluzione spaziale, a fronte però di una limitata risoluzione temporale (rispetto, ad esempio, ad altre tecniche adottate nel neuromarketing che consentono di registrare eventi neurali in termini di millisecondi, come ad esempio l’EEG).
NIRS sta per “Near Infrared Spectroscopy” (Spettrografia funzionale del vicino infrarosso).
È una tecnica che, come l’fMRI, sfrutta le differenti proprietà dell’emoglobina ossigenata e dell’emoglobina non ossigenata.
Rispetto alla fMRI, la NIRS è più economica, portatile e permette un utilizzo più flessibile. Infatti, mentre la fMRI risente fortemente dei movimenti che avvengono all’interno dello scanner, la NIRS, essendo costituita principalmente da una cuffia che viene applicata direttamente sulla testa del partecipante, non ha questa limitazione.
D’altro canto, la NIRS non si presta allo studio di strutture cerebrali profonde, ha un minor rapporto segnale/rumore e una minor risoluzione spaziale.
L’elettroencefalogramma permette di studiare l’attività cerebrale corticale mediante la rilevazione dei campi elettrici generati da fasci di neuroni tramite i sensori di una cuffia applicata sulla testa del partecipante, garantendo un’altissima risoluzione temporale.
Inoltre, l’EEG è uno strumento flessibile: il suo utilizzo non è vincolato alla presenza in laboratorio ed è adattabile anche a compiti di navigazione in scenari reali.
L’elettromiogramma si basa su un principio simile a quello dell’EEG. Impiega sensori posti direttamente sul fascio muscolare che si intende studiare.
Tali sensori rilevano il cambiamento di potenziale elettrico dei motoneuroni.
Consente di rilevare micro-cambiamenti della tensione muscolare (es.: contrazioni involontarie) anche in assenza di movimento.
L’e-nose è una tecnologia che replica il sistema olfattivo umano e viene utilizzata per ricostruire una mappa olfattiva, permettendo analisi di tipo quantitativo e qualitativo.
Il naso elettronico raccoglie informazioni acquisite tramite un sistema di aspirazione e una serie di sensori, che sono poi convertite in formato digitale ed elaborate da appositi algoritmi di classificazione o regressione.
Con (neuro)biofeedback descriviamo un insieme di tecniche che permettono alla persona di acquisire una maggiore consapevolezza e capacità di regolare le proprie funzioni psicofisiologiche al solito di fuori del controllo volontario, come la conduttanza e la temperatura cutanea, tensione muscolare, attività delle onde cerebrali, risposta psicogalvanica, pressione sanguigna e frequenza cardiaca. L’obiettivo del training tramite (neuro)biofeedback è migliorare il benessere e le performance psicofisiche ed imparare a gestire meglio lo stress. Noto anche come propriocezione aumentata, il biofeedback appunto permette al soggetto di acquisire una maggiore consapevolezza dei propri stati interni e in seguito di migliorare la propria capacità di autocontrollo e autoregolazione.